Mah.
E' incredibile quante cose possano cambiare senza che nessuno muova un dito con l'intenzione di cambiarle.
Una cosa che non capirò mai è la reticenza. Non la riservatezza, quella la posso anche capire, ma la reticenza è veramente fuori dal mio sentire quotidiano. Qual è la differenza? La differenza è che l'uomo riservato comunica col prossimo a meno che non abbia un buon motivo per non farlo. L'uomo reticente, al contrario, comunica soltanto se vi è costretto.
Io i riservati li invidio, ma i reticenti li piglierei a sberle. E non perchè sono curioso, o pettegolo... no, io li piglierei a sberle perchè non sono collaborativi, perchè sembra sempre che siano sul chi vive. E quando hai a che fare con qualcuno che sta sempre sul chi vive, hai la perenne, continua, fastidiosissima sensazione che non si fidi di te.
...Da lì a salirti la voglia di mandarli affanculo, purtroppo è un attimo.
A me ci vogliono anni, e intendo letteralmente anni, e una enorme dose di autocontrollo per mandare giù un reticente. Sarà che sono, o mi piacerebbe essere, un uomo di comunicazione.
A molti una frase del genere evoca (a parte un certo grado di diffidenza innata) scenari professionali, la capacità di convincere, la capacità di insinuare un pensiero o una idea al posto giusto al momento giusto, la capacità di fare breccia nell'immaginario altrui per guidarlo dove vogliamo. In definitiva, evoca un potere, un fantomatico controllo esercitabile, se non a comando, almeno in maniera tendenziale.
Io non la vedo in modo così disilluso, anzi. Sono molto più innocente. A me la comunicazione ha sempre affascinato come filosofia. La capacità del singolo di estendere il proprio raggio d'azione oltre se stesso è stupefacente, e quando dico stupefacente intendo che dà assuefazione. Come si possa vivere con il freno a mano sempre tirato, l'abitudine a non aprirsi mai, per me è inconcepibile.
Tornando a noi, come dicevo, mi ci vogliono anni per digerire un reticente. Dopo un po', continua a non piacermi e (cosa ancora più importante) continuo a non capirlo, ma finisco per accettare che le cose stanno così e, pian piano, smetto di prendermela sul personale.
Il problema si pone quando qualcuno che non è mai stato reticente comincia a diventarlo. Soprattutto su un argomento specifico. Se poi è una persona il cui giudizio è importante per te, come fai a lavarti via la paranoia che non si fidi ad aprirsi?
Ci devo lavorare. Le paranoie non fanno bene agli Scorpioni.
Però scoprire che di una delle novità più attese (e più felici, in un modo o nell'altro) degli ultimi anni, una persona con cui hai sempre avuto un buon rapporto non ha voglia di parlare, è un peccato. Parlare di minchiate e fare la review dei videogiochi va bene come filler, ma come main plot è una chiavica :-(
Nostalgia canaglia.
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