martedì 17 marzo 2015

Tutte quelle buone sono già prese?

Si vede di continuo nei film: se la protagonista (o il protagonista) incontra qualcuno che sembra troppo perfetto per essere vero, c'è circa il 100% di possibilità che sia troppo perfetto per essere vero. A metà del secondo tempo si scopre che è già sposato, o gay, o un fantasma, o un serial killer. Tutti i partner decenti - uomini e donne - sottostanno a questa regola, nessuno escluso: un partner potenziale che sia single, divertente, carino, gentile e di successo alla prima luna piena si trasformerà inevitabilmente in un lupo mannaro e si mangerà la tua famiglia.

E la cosa non si limita ai film. A tutti è capitato di ascoltare un amico lamentarsi della carenza di ragazze single che valgano qualcosa, o di essere quello che si lamenta del deserto di possibilità che si vede attorno.

Beh, la scienza dice una cosa diversa. Il punto non è che "tutte quelle buone sono già prese", ma che siamo noi a percepire i partner "già presi" come "buoni".

A rischio di scendere nel banale, il proverbio all'opera qui è un altro, ovvero "l'erba del vicino è sempre più verde". In termini meno idiomatici, si chiama "principio di scelta non-indipendente" e significa che tendiamo a farci condizionare nelle nostre aspirazioni molto più da quello che tutti gli altri hanno scelto per sè che da quello che vorremmo per noi davvero. Nelle questioni di cuore, questo non soltanto ha una enorme influenza sulla percezione di un potenziale partner quale buon partito per una relazione a lungo termine, ma può persino influenzare quanto attraente lo troviamo fisicamente: diversi studi, ad esempio, dimostrano come lo stesso uomo venga considerato tanto più attraente dalle altre donne quanto più bella è la donna che sta con lui. Che è un po' come dire che per trovare una donna che ci desideri dovremmo aggiornare il nostro profilo facebook con immagini photoshoppate di noi e Sienna Miller a letto insieme.

Il bisogno di sentirci normali, per qualsiasi definizione di "normalità" si voglia intendere, è in assoluto la più potente pulsione sociale che esista, immediatamente seguita dalla volontà di primeggiare tra i nostri pari. Il principio di scelta non-indipendente le salvaguarda entrambe, perchè ci rende desiderabili i valori più universalmente diffusi e al tempo stesso ci sprona a metterci in diretta concorrenza con i nostri pari per lo stesso bottino.

Una prova? Andate da una donna e buttate lì un commento positivo, anche superficiale, sul suo compagno. Se siete a vostra volta donne, in un'età compresa tra i 18 e i 40 e mediamente piacenti (ma non è nemmeno necessario) scoprirete cos'è l'istinto di difesa. Ma difesa di cosa? Non dell'uomo in questione, che si spera poverino sia in grado di difendersi da solo, bontà sua, ma difesa della preda. Ambiamo a ciò che non possediamo, ma ancora di più ambiamo a ciò che possiedono gli altri, e quando abbiamo qualcosa lo stesso istinto ce lo fa proteggere dalle iene là fuori.

Perchè dentro di noi sappiamo che anche noi siamo iene, e al loro posto guarderemmo il pasto altrui con la stessa acquolina.

ps: è bene sottolineare che le meccaniche psicologiche non giustificano il tradimento.

pps: per evitare fraintendimenti, è bene anche rimarcare che se siete single avete comunque più probabilità di trovare l'anima gemella se portate il culo in palestra.

giovedì 5 marzo 2015

Nessun centro di gravità permanente.

L'equilibrio è ancora molto fragile. Vorrei parlarne con qualcuno ma è sempre più difficile, i candidati non sono più quelli di una volta. Oppure non danno le stesse risposte. Sono cresciuti, cambiati, e quello che prima veniva naturale ora esce sempre un po' più posticcio.

Non so come fare a bastarmi, e ho paura.

martedì 3 marzo 2015

La sincerità.

Oggi ho detto una frase vera al 100%. No acting, no tricks, no pretending, no planning.

"Credo che il motivo per cui mi piaci così tanto è perchè sei ancora viva".

Sembra una roba uscita da un film, e non so davvero come abbia fatto a uscirmi dalle labbra una cosa del genere. L'ha fatto di sua iniziativa, io non c'entro.

...poi torni in te e realizzi che per dire una cosa del genere e crederci davvero devi prima considerare te stesso, e gran parte delle persone di cui ti circondi, dei morti.

Avanti pure...