domenica 7 ottobre 2007

Michael Clayton

Ho visto Michael Clayton al cinema ieri sera.
Mi è piaciuto moltissimo.

Il film narra di un "risolutore di problemi" per un grande studio legale che arriva ad un momento di stallo totale nella propria vita. In guai economici per un investimento sbagliato, depresso da una carriera scevra di soddisfazioni e con la sottile sensazione di essere una barca su un fiume che non porta da nessuna parte, Michael Clayton si vede affidare il caso più critico della sua carriera.
Uno dei più autorevoli partner dello studio, apparentemente colpito da una forma più clamorosa e profonda del suo stesso senso di nausea, rischia di far saltare un cruciale patrocinio difensivo per conto di una multinazionale.

Al contrario di quanto si può pensare, tuttavia, il film (e qui sta tutta la sua forza) non ha quasi nulla del legal thriller. E' invece costellato da apparizioni realistiche e coinvolgenti di personaggi di supporto, che la sceneggiatura non si preoccupa di corteggiare ma che usa con sapienza per dipingere il mondo che ruota attorno ad un uomo. Il realismo e i brandelli di umanità che si mescolano allo spietato universo lavorativo di Clayton donano una profondità inaspettata, e piacevolissima.

In conclusione, un film diverso nonostante una trama ben lungi dall'essere innovativa. Molto ben realizzato, con ottimi attori e un'ottima regia. Unica nota negativa, il finale che non riesce a conservare il tocco originale e chiude invece in un modo banale una costruzione altrimenti affascinante.

In ogni caso, un voto altissimo per uno dei film che ho goduto di più al cinema da molto tempo a questa parte.

giovedì 4 ottobre 2007

Grosso colpo di Mercato

E ora parliamo un po' dei miei hobby da disadattato... Oggi è il giorno di Hattrick.

Ieri ho intrapreso una nuova fase per la mia squadra di calcio virtuale, il Lavino Utd. Dopo aver venduto alcuni pezzi pregiati, ho deciso di allenare difesa e di spendere il restante denaro in un nuovo giovane centrocampista. Ma il grosso botto l'ho sparato subito dopo, quando ho deciso di sperperare un patrimonio (2 milioni e 850mila euro, una vera follia) per uno dei più forti giocatori mai passati da Lavino: un'ala in grado di farmi fare, o almeno spero, un salto di qualità (anche se con ogni probabilità sarò preso per il collo dal tetto-stipendi).

E' stato un po' come mangiare cioccolata: sono tornato a casa dopo una giornata particolarmente stancante al lavoro, e mi sono fatto un regalo incurante del prezzo e delle conseguenze.
Autogratificazione alò!