martedì 25 febbraio 2014

Trenta semiotici entrarono a Trento


Il mondo sta veramente finendo. Trenta in semiotica 2... cioè... IO.
Io. Trenta. In Semiotica 2.

Elle - o - elle.

Vabbè, come tutto, si prende e si mette in saccoccia, per carità. Continuo a non aver voglia di festeggiare, a costo di sembrare Conan il Burbero.

Ma anche senza chiedere, ieri sera ho trovato qualcuno che mi ha dato una pacca sulla spalla, mi ha accolto con un sorriso, ha sbattuto la propria pinta di birra contro la mia, e in silenzio mi ha fatto riposare la testa i nervi e il cuore bevendola insieme a me.

Può bastare. E ce n'avanza.

Sotto a chi tocca.

venerdì 21 febbraio 2014

The Dark Knight Rises

Questo piccolo spazio di riflessione è diventato una specie di buon proposito vivente. Non riesce a prendere davvero vita, per una miriade di ragioni tra le quali la mia pigrizia brilla col fulgore di una supernova, ma al tempo stesso si rifiuta di morire. Credo sia una specie di monumento alla mia voglia di fare outing di tutte le cazzate che mi vengono in mente.

La cosa interessante è che questo spazio nascosto e sospeso tra il pubblico e il privatissimo (come altrimenti definire un blog che non legge nessuno?) è esattamente quello che ci vuole. Placa il mio narcisismo latente senza metterlo davvero in gioco. E' come ammettere i propri peggiori difetti ad alta voce in una stanza che si sa essere vuota... catartico e non particolarmente coraggioso. Best of both worlds.

Dunqe, cosa è successo dall'ultima volta? Alcune cose.
  • Ho due gatti, che amo.
  • Ho tolto la polvere dal libretto, anche se a ben guardare non è merito mio.
  • La mia cronica necessità di autogratificazione immediata si è acuita.
  • Come conseguenza dei due punti precedenti, sono notevolmente più povero di prima.
  • Sono uscito dalla bolla di Mew.
  • ...Per poi cercare di rientrarci in tutta fretta, ma almeno qualche cosa l'ho imparata.
  • Il "tutta fretta" è comunque relativo, visto che zoppico da due mesi, prima a destra poi a sinistra, hoplì, hoplà.

E quindi qualcosa si muove. La notizia che fa da contorno e cornice a tutto il resto, naturalmente, è che sto provando a prendere a calci in culo il più big e bad dei bbeg: il nero cavaliere universitario. Ma prima che sembri che mi stia lodando, va detto che il tempo non risparmia nemmeno i bbeg. E come nei film epici che alla fine vogliono chiudere con l'amaro, anche in questo caso il protagonista sta scoprendo che la vittoria, anche nel caso arrivasse, non avrà alcun sapore.

In mezzo a tutta questa fatica che non porterà a nulla anche se porterà a qualcosa, ho avuto una specie di piccolo esaurimento nervoso.
Ho scoperto che l'armatura che mi sono faticosamente costruito addosso è di pongo quando conta davvero: per la prima volta dopo non-so-più-quanto-ma-non-si-conta-nè-in-settimane-nè-in-mesi ho conosciuto una persona che ho cominciato a guardare con occhi diversi. E come per il quadro di Baricco: FRAN.

Ora, io non voglio dire che ci debba sempre essere una gradualità nelle cose, ma è incredibile quanto forte sia arrivata la sberla, prima che arrivasse il Trauma Team a spianare tutto con gli M60 e a riportare una parvenza di calma. E non è stata nemmeno tanto la cosa in sè, per brutto che appaia dirlo: la parte peggiore, quella che ha colpito davvero il ventre molle fino a cavare tutto il fiato, è stato lo spettro di rimanere solo. Una cosa brutta, cattiva, che credevo di avere sconfitto definitivamente anni fa. Una pace vigile, per dirla alla Tolkien, che si è squagliata come neve appena qualcosa è arrivato a scaldare appena un pochino.

Le cose ora vanno meglio, in parte perchè ho ripreso il controllo(l), in parte perchè è chiaro che la familiarità e la gentilezza non sono sintomi che di familiarità e di gentilezza, e scemo io a farmi i viaggi. E poi davvero, finita la fase acuta, il desiderio lo posso gestire. Sono forte e adulto abbastanza, per quanto grande esso sia. E' la paura che mi frega, non il desiderio. E a quella ho scoperto di non essere impermeabile per niente.

Certo, non aiuta che gli amici con cui posso parlarne, e ai quali posso chiedere non tanto un consiglio (i consigli, qui lo dico per le generazioni a venire, non servono a NIENTE) ma un abbraccio e uno strapuntino del loro tempo per sentirmi meno solo, si siano ulteriormente ridotti. Non è colpa di nessuno, suppongo, ma sono posti che non si rimpiazzano.

Se per caso tra qualche giorno mi va di provare a elaborare sull'esaurimento nervoso (c'è altro da dire, non sono uno che si piega in due solo per una cotta!!!), bene. Altrimenti, caro blog immortale che campi di aria, ci vediamo tra un anno.

Ah, in ogni caso ho già deciso come festeggerò la vittoria contro il Cavaliere Nero: comprerò una bottiglia di Champagne Cristal. E la verserò, interamente, nel cesso.

Poi uscirò a prendermi una birra, perchè la coerenza è una virtù.